“In quei giorni Maria si mise in viaggio, verso la montagna, in fretta e si diresse verso la città della Giudea. Entrata nella casa di Zaccaria salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce : “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo, a che devo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo e beata lei colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.
Guardiamo la “Piena di Grazia” e cominciamo come Elisabetta a dirle, o a ripeterle, Beata te che hai creduto.
- e noi possiamo aggiungere, noi che sappiamo molto di più di quel che non sapesse Elisabetta, … – beata te che hai creduto… anche per noi.
Se infatti, fratelli e sorelle, abbiamo la beatitudine di credere, la Grazia di credere, ciò dipende dal fatto che Maria ha creduto.
Se Maria non avesse creduto, non avremmo avuto Cristo e neppure il cristianesimo.
È fulgidissima questa figura alla quale ci rivolgiamo; sapendo – dice la Scrittura – che per Grazia siamo salvi mediante la Fede; e ancora che Il giusto vivrà mediante la Fede. Tre volte la Bibbia ripete questa grande affermazione: Tu vivrai mediante la Fede. E ancora, il nostro compito è, completare ciò che manca alla nostra Fede.
Ecco perché ispirarsi a Maria è, per noi, essenziale.
La Fede, infatti, è l’idea centrale di tutto il Nuovo Testamento, di tutta la Nuova Alleanza, senza Fede non ci si salva.
E noi siamo credenti in un mondo nel quale non è facile credere, e affermiamo che la Fede è il fondamento della nostra esistenza. Per questo che non cesseremo di approfondire la Fede; di pensarla e viverla la Fede, nessuno di noi è già un perfetto credente… La Fede è radice di opere. La Scrittura dice, in Giacomo, che ‘se la Fede non ha le opere è morta. E le opere della Fede sono la speranza e l’amore’.
Se dunque tu non speri abbastanza è perché non credi abbastanza, e se non ami abbastanza è perché non credi abbastanza.
Che cos’è dunque questa virtù così meravigliosa della quale non cessiamo di ringraziare Dio?
Dice la Bibbia nella Lettera agli Ebrei, che la Fede è una ‘conoscenza della verità’. Molto semplice questa definizione: conoscere le cose come stanno. Con questa caratteristica, non solo prima non ci erano note e non lo conoscevamo affatto, ma non ci saremmo potuti arrivare in nessun modo perché come le cose stiano in Dio e tra Dio e gli uomini… è una verità che supera completamente la nostra capacità di intelligenza. Non è come una verità scientifica che, almeno qualcuno, giunge a capire, studiando, riflettendo… No, ci supera completamente. E quando si comincia a sapere come stanno le cose secondo la Fede, allora si comincia anche a comportarsi diversamente.
Il credente è colui che, illuminato da Dio dice: ‘se le cose stanno così… sarò così e farò così!’. ..La Fede, in altre parole, esercita un effetto trasformante sulla creatura e se non lo esercita vuol dire che la creatura pensa di credere, crede di credere, ma in realtà non crede più di tanto.
Il peggio della Fede è proprio questo perché il fatto di credere non è soltanto religioso. Tu accetti una verità da qualcuno che la sa e tu non la sai, ti fidi e non solo ti fidi, ma ti affidi. Perché se questa persona ti dice ‘le cose stanno così perciò va così…’, noi siamo pronti a eseguire. Quando un medico diagnostica in noi una malattia, egli lo sa, noi no, non dubitiamo affatto e ci affrettiamo a fare ciò che egli ci dice. Esiste una fede umana e naturale che noi applichiamo quasi sempre nella vita. La gran parte delle cose che sappiamo, non le abbiamo affatto scoperte da noi né verificate da soli, le abbiamo semplicemente credute fidandoci, a cominciare da nostro padre e da nostra madre, di quello che ci dicevano.
Quando colui che ci informa non è un uomo come noi, anche molto esperto, professionalmente eccelso, ma è Dio in persona, allora questa si chiama la Fede che Salva, infatti, soltanto Dio sa come stanno le cose. Tutte le cose.
La saggezza della Fede è quest’umile riconoscimento: da soli non possiamo conoscere più di tanto e che nessun uomo è in grado di dirci come le cose stanno in ordine ai problemi più grandi, quelli che ci angosciano, che ci assillano: perché siamo vivi, dove andiamo? Che facciamo? Perché soffriamo…? Le solite, ma grandi domande che tormentano il cuore di tutti. A queste domande è noto, non esiste risposta umana.
Ma Colui che sa è venuto a dircelo e Colui che sa, giustamente si attende che noi, ci fidiamo di Lui, e ci affidiamo a Lui anche quando ciò che Egli ci dice è molto diverso da ciò che noi ci aspetteremmo.
Due cose infatti fa la Fede. Primo: ti fa interpretare in modo nuovo tutte le cose che conoscevi già.
Tu dici umanamente ‘Oh, beata la gente che è piena di soldi!’. La Fede stravolge il tuo giudizio, dice ‘No, beati i poveri!’… E così via, il Vangelo lo conosciamo.
Il primo effetto della Fede, è dunque che capovolge i giudizi, ci fa ragionare in un modo nuovo, direbbe Paolo, ci dà il pensiero di Cristo.
Ma c’è un’altra cosa in più… oltre che a trasformare i significati, la Fede ci rivela cose che mai avremmo immaginato: che Dio è un Padre… . Che esiste un Regno che ci attende; che siamo peccatori, che c’è il perdono… Tutte quelle verità ultraterrene, che però ci interessano moltissimo nella vita e che sono vere e proprie rivelazioni.
Se ti fidi di Gesù e nella misura che ti fidi di Lui, tu dici ‘Se lo dici Tu è vero! Non lo vedo, non lo so, spesso non lo capisco…, ma è vero!’. Ci vuole umiltà per tutto questo. Infatti, sta scritto che Dio dà la grazia agli umili.
Bellissima questa virtù che ci aiuta a superare gli orizzonti della nostra ignoranza umana e ci dice tutto ciò che Dio ci svela per la nostra pace, per la nostra speranza e perché viviamo in maniera convinta che vale la pena di vivere, vale la pena di morire per arrivare dov’Egli è, la Fede.
Maria fu, semplicemente, sempre condotta dalla Fede. Per noi la Fede, qualche volta, confessiamolo, è un problema… Non per nulla Gesù disse: ‘Beati coloro che non si scandalizzeranno di me’, eh!… Mi offendono, ho tutte le ragioni e Tu mi dici ‘perdona’… Signore mi scandalizzi… io voglio giustizia!. È giusto volere la giustizia eppure Tu mi dici: ‘Vai oltre! Beato se non ti scandalizzi quando ciò che Io ti dico ti sembra incredibile, impossibile, assurdo, folle… Beato se non ti scandalizzi’.
Bene fratelli, nessuno di noi non si è mai scandalizzato… qualche volta ci siamo scandalizzati, abbiamo dubitato, abbiamo protestato, abbiamo detto ‘No, Signore, non è possibile!’.
Ecco quello che non ha mai fatto Maria, la Piena di Grazia – piena della Grazia di credere. Si è lasciata, sempre…, superare dalla Fede, sorpassare da questa verità; è andata avanti così a cominciare dall’Annuncio che l’ha, completamente, avvolta in un Mistero.
“Tu diventerai la madre dell’Altissimo”. Eccola, qui o credo o dici: “Ma come è possibile?”.
Lei ha detto ‘come è possibile?’ ma non perché dubitava, ma soltanto perché non capiva come, vergine nella sua intima vocazione, potesse avere un figlio. Sciolto questo nodo tutto è stato molto chiaro: “Eccomi!”.
Giovanni Paolo II, nell’ Enciclica sulla Madonna dice, ‘E così Lei, cominciò un pellegrinaggio di Fede. Camminava e credeva, credeva e perciò andava avanti nella vita’, si potrebbe dire, tutta sempre sostenuta dalla Parola; di Parola in Parola, perché c’è stato Betlemme e Lei cominciava a credere meditando nel cuore davanti a un piccolo bambino che era come tutti gli altri piccoli bambini del mondo, non si vedeva nulla, solo la Fede diceva ‘questo è il Figlio di Dio’.
Ma poi vanno da Simeone, ecco il passo ulteriore della Fede: “Una spada ti trapasserà l’anima”. Ma pensate un poco, l’avessero detto a noi!… E poi Gerusalemme… “Perché ci hai fatto così figlio?” E poi avanti fino alla croce, la ‘scandalizzante’ croce. ‘Questo sarebbe il figlio dell’Altissimo? Sì, questo è il Figlio dell’altissimo’.
Forse lo sognavi circondato di Angeli, eccolo lì che muore nella maniera più atroce e più brutta del mondo…
Di Parola in Parola, di fatto in fatto, la Fede di Maria continuava sempre ad andare avanti.
E ancora il Papa ci dice: ‘Maria conobbe l’oscurità della Fede; conobbe la fatica del cuore di quando si crede nel buio della vita’.
E chi è che non sa cosa vuol dire questo?!… Non hai speranza, non hai ragione d’essere sereno, tutto sembra buio, è buio e tu continui a credere che Dio è con te.
Credere che Dio ti ama quando tutto in te si ribellerebbe, tu continui a credere che Dio ti è Padre… Buio, fede oscura… è un’esperienza di tutti i grandi santi, ma non c’è dubbio che Maria andò molto più avanti di tutti i santi nella notte profonda della Fede, con la fatica del cuore.
È meravigliosa questa figura che cammina sempre, una fortezza straordinaria e, nello stesso tempo ispira tenerezza. Questa creatura che non dice mai, ‘Mah…! Mah…!’, non dice mai così; dice sempre ‘Eccomi!’, fino all’ultimo sospiro, si potrebbe dire, con Gesù morto tra le braccia.
Anche lì la Madonna ha creduto.
Vedete, questa è la nostra Madre, questa è la Immacolata perché mai dubitò; mai dubitò… Anzi mai fermò, per un attimo, la sua Fede. L’ho detto, credeva e perciò viveva…
Poiché non si tratta di ammirare una splendida figura, un capolavoro messo là, ma di ‘imitare’ la nostra Madre, perché ne abbiamo la Grazia, allora…, il programma è questo. Noi ci rendiamo conto, cara Mamma – potremmo dirLe – che la tua Fede è stata una meraviglia e la nostra può e deve crescere.
Oh! Ti ringraziamo di essere credenti – ringraziate, fratelli e sorelle, perché siete credenti. Io sono sicuro che siete dei buoni credenti e quindi le battaglie della Fede le conoscete e le avrete anche vinte… Come so anche che forse qualcuna l’avete perduta. E va bene non scoraggiamoci…; però , dobbiamo proprio dirle – vogliamo diventare più credenti, ecco, completare ciò che manca alla nostra Fede.
Interrogati fratello, interrogati sorella… A tuo giudizio che cosa manca alla tua Fede?… E ciascuno di noi, credo, la risposta se la possa trovare nella coscienza.
Più abbandono, più coraggio, più audacia, più obbedienza di Fede, come dice la Scrittura; vivere di più secondo quello che la Parola mi dice e non secondo ciò che il mio umano pensiero mi dice… Insomma la Parola è lì perché tu la creda, affinché la creda.
Dimmi un poco… vai a vedere che cosa ti dice la Parola, spesso…?. Di questa Parola che è la verità, fai oggetto di un tuo pensiero serio…?, di una tua riflessione…? Almeno come quella che dedichi alle tue faccende più importanti, anzi, io dico di più, fai questo? Ti nutri di verità?…
Allora puoi dire sì, riconosco che pur nelle mie fragilità, la mia fede cresce; leggo la mia vita, la memoria della mia vita, la storia della mia fede e posso dire con gioia e gratitudine sono molto più credente di dieci anni fa, di trent’anni fa… ; nella prova della vita mi sono temprato, ora credo e so che posso crescere nella fede.
Dobbiamo chiederla a Lei questa grande intercessione che ci renda perfetti credenti.
Dobbiamo crederle e concludere la nostra riflessione con una preghiera, con una invocazione, che vogliamo che sia proprio così, perciò chiediamo che l’intensità della Fede, anzi la gioia di credere, fratelli e sorelle, la gratitudine di credere ci dilati il cuore e intanto a Lei ci rivolgiamo dicendo:
Maria, credente perfetta, noi cerchiamo in te il sostegno per la nostra Fede. Aiutaci a vedere tutto in modo nuovo nella luce di Gesù, tuo Figlio. Aiutaci tu che gloriosa sei già in possesso della beata eternità , di giungervi anche noi grazie alla Fede in modo che Gesù ci possa dire: “Entrate benedetti nel mio regno perché avete creduto come mia madre, Maria”. Amen!.