Il tempo dell’infanzia e le sue prime Comunioni”
a) La sua prima infanzia
Prima di “sorridere in mezzo alle lacrime” Teresa conosce la sofferenza senza la gioia, poiché ancora sprovvista della potenza trasfiguratrice dell’Amore di Gesù. Essa confiderà a Madre Agnese che “ha sofferto molto sulla terra e sarà bene dirlo alle anime”.
Dopo i primi quattro “anni soleggiati” dove tutto le “sorrideva sulla terra”, con il suo “carattere gaio e gioioso”, la piccola Teresa conoscerà la sofferenza e questa a partire specialmente dalla morte della mamma avvenuta il 28 agosto 1877, dopo un terribile tumore al seno. La morte della mamma causerà nella piccola una ferita, “un trauma che lascerà profonde tracce nella sua vita psichica” (C. de Meester).
Si aggiungono altri fatti che la fanno soffrire molto, come la partenza di Paolina per il Carmelo, poi di Maria. Tutte queste vicende che avrebbero potuto inibire psicologicamente la piccola Teresa, non possononulla davanti alla grazia di Dio che è già all’opera con il suo lavoro sotterraneo, come testimonia un brano, datato 8 agosto 1878; Teresa è a Trouville e contempla il raggio di sole sul mare: “Accanto a Paolina io presi la decisione di non allontanare mai la mia anima dallo sguardo di Gesù, affinché ella possa vogare in pace verso la Patria celeste” (Ms A 22 r°).
Il cuore della giovane Teresa esprime già la sua determinazione a vivere sempre sotto lo sguardo di Gesù, o detto altrimenti, a fissare la sua volontà nella volontà di Dio.
Alcuni fatti spirituali rilevanti
Siamo probabilmente nel mese di aprile 1878, Teresa ha cinque anni e comprende la sua prima predica che non può lasciare indifferenti: “… Io non mi preoccupavo affatto di essere guardata, poiché ascoltavo molto attentamente le prediche delle quali però non capivo granché. La prima che capii e che mi commosse profondamente fu la predica sulla Passione tenuta da Don Ducellier…(Ms A 17 v°)
E’ questa una prima segnalazione della recettiva sensibilità dell’intelligenza di Teresa circa la sua via pasquale di cui il Volto Santo è l’espressione privilegiata. Ma andiamo a considerare soprattutto la visione profetica del padre provato, curvo, vecchio, con il viso velato, allorquando lui si trovava ad Alençon.
Per la natura del suo contenuto profetico, questo avvenimento merita particolare attenzione. Il P. Petitot afferma che questo fenomeno mistico è il più sconvolgente nella vita della Santa: “Non esitiamo ad affermare che questa visione profetica è dal punto di vista della critica razionale, il più inspiegabile e il più eccezionale dei fenomeni mistici presenti nella biografia teresiana…
Ma questa visione per una bambina di sette anni, dieci prima che ciò si realizzi, è unico nella storia dell’agiografia”. Ci chiediamo: perché questa visione profetica? Che senso ha nell’itinerario spirituale di Teresa?
Il suo ammirabile padre, che lei venerava come un santo, fu senza alcun dubbio il vettore privilegiato della grazia per rivelare alla sua piccola regina, l’Amore infinito del Buon Dio: il Padre suo che è nei cieli. E’ attraverso la mediazione di Louis Martin che Teresa scopre tutta la tenerezza del cielo.
Attraverso il suo caro Re, il Signore insegnerà a Teresa, bambina di sei o sette anni, il senso della Passione, alla quale comunicherà così intensamente. Dio, regalandole questa visione profetica della passione del suo papà, e la fine drammatica della sua vita (la sua coscienza sconfinerà in una demenza progressiva), prepara le profondità dell’animo di Teresa a entrare nella dimensione della Pasqua del suo Figlio: si unirà sempre più al Volto doloroso di Gesù, scorgendovi il più grande Amore universale e attingendovi l’energia della sua offerta nel momento in cui il padre consuma la sua, sotto i segni intravisti dieci anni prima.
La malattia del padre, fu per la figlia la grande rivelatrice dell’Amore redentore, riflesso nel Volto di Gesù, eco fedele dei passi del Crocifisso che avanza liberamente verso la morte, “senza bellezza né attrazione… il cui volto era nascosto e che nessuno riconosceva…” (LT 108, 116, 117).
La via dell’iniziazione all’Amore Divino passa attraverso l’apprendimento della parola “sofferenza”. Teresa in tutto questo scorge un annuncio e una preparazione alla sua passione: “…il Buon Dio mi mostrò in una visione veramente straordinaria l’immagine viva della prova alla quale Gli piacque prepararci, poiché già si stava riempiendo il suo calice”.(Ms A 19 v°)
In vista di questa vocazione, concretizzata nella scienza del Divino Amore, (Lettera apostolica Giovanni Paolo II) vissuta nella sofferenza più crogiolante, Dio previene il cuore di Teresa, segnalandole segretamente l’intensità dell’ascesa di amore alla quale è chiamata. L’annuncio è avvolto nel mistero, attraverso la persona più cara sulla terra, la quale in un certo senso è “sacramento”.
I grandi avvenimenti della vita di Teresa, felici o dolorosi, non fanno altro che confermare sempre più chiaramente la sua attrazione verso le Nozze dell’Agnello. Che risultino in una tonalità esistenziale negativa o positiva, tutti rimandano sempre più nettamente ai tratti del Volto Santo, per realizzare gradualmente il disegno provvidenziale di Dio.